Passare al colle del Piccolo San Bernardo è come tornare indietro nel tempo fino alle epoche più antiche, per scoprire che gli uomini hanno frequentato quei luoghi e lasciato tracce del loro passaggio dalla preistoria fino ad ora.
L’Info Point e l’esposizione permanente sono aperti tutti i giorni.
Aperti dal 15 Giugno al 20 Settembre
Accoglienza bilingue francese ed italiano
La grande via romana collegando Milano a Vienna fu iniziata sotto il regno di Giulio Cesare verso il 45 a.C. e fu completata verso l’anno 2 o 3 della nostra era, e il colle costituiva il suo culmine. Questa via prende il sopravvento il vecchio sentiero del periodo preistorico e costituisce un capolavoro dell’architettura romana in valle d’Aosta. Questa via corre dritta sull’altopiano e il suo tracciato è difficile da notare, la sua larghezza è di circa 4 metri 50. Sul lato italiano, la strada attuale l’incrocia più volte. Sul lato francese, scende sulla sponda destra del fiume torrent du reclus e raggiunge la frazione di Saint Germain.
Questa via di comunicazione incentiva il commercio e dagli effetti locali permette lo sviluppo economico della vecchia Ceutronia.
Alla metà dell’altopiano a cavallo sul confine, il “Cromlech”, un grande allineamento di pietre che forma un grande cerchio di 70 m di diametro sfida i passanti. Completo, sarebbe costituito di 63 blocchi di pietra alta 1m fino a 1m20. Oggi solo 8 delle 46 pietre presenti sul posto sembrano autentiche. Questo cerchio indica la presenza di uomini al colle prima dei romani.
È difficile dare una risposta alla domanda dell’obiettivo di questo monumento costruito al posto della linea di spartiacque, in un’area isolata : riunione dei popoli Ceutroni e Salassi ? Culto e tombe ?
Nel 1902, sotto l’impulso dell’abate Chanoux, una statua di San Bernardo fu inaugurata sotto l’ospizio, su piedistallo di tuff alto 12,5 m sormontato dalla statua alta 4m50 rivestita di bronzo. Il dito indice che puntava verso l’Italia, San Bernardo incarnava l’accoglienza e sembrava indicare il passaggio obbligato per attraversare il passo. Una scheggia italiana amputò il suo indice durante i combattimenti del 1940, infatti da allora in poi prese un aspetto vendicativo puntando ormai il suo pugno verso l’Italia.
Questa colonna di porfido fu costruita durante l’età romana. È sormontata di un rubino magnifico chiamato escarboucle, che simboleggia l’occhio di Giove. Secondo la leggenda, San Bernardo stesso avrebbe distrutto l’escarboucle per rimuovere questo simbolo del paganesimo. L’abate Chanoux scolpì una statua di Larix raffigurante il Santo che sigillò sulla colonna Joux al posto di una croce di ferro. Questa statua fu sostituita recentemente.
La mansio è stata costruita poco dopo la via romana. Si trova a Sud di essa, sul territorio italiano. Le rovine hanno una superficie di 25,5m per 67,5m. È l’antenato dell’ospizio, accoglieva viaggiatori e i loro cavalli.
A 400 metri dalla Mansio, sul lato francese, si trovano le rovine di qualcosa che dovrebbe essere un tempio, scoperto negli anni 30. Sono stati ritrovati numerose monete e sopratutto un busto d’argento di Giove nonché un medaglione di Ercole.
Sotto l’ospizio, sul lato francese, si trova una curiosa garitta di pietra fiancheggiato da 4 nicchie, una su ciascun lato. Questo monumento fu edificato dall’abate Chanoux per permettere di meditare al riparo dal vento, qualunque sia la direzione del vento. Serviva poi ai doganieri che si piazzavano lì e osservavano per vedere i contrabbandieri arrivare.
Situato vicino all’ospizio, il giardino venne fondato nel 1897 dall’abate Chanoux, rettore dell’ospizio. Appassionato di botanica, progettò questo giardino come un luogo di conversazione delle piante a rischio di estinzione e di collezione di rare piante alpine, ma anche come luogo di ricerca sperimentale sulla relazione tra le piante ed il loro ambiante. Su 1 ettaro di territorio italiano, sono quindi conservate piante dei piani subalpino, alpino e nivale. Il giardino acquisì rinomanza internazionale negli anni 1920 ; raccoglieva allora circa 5000 specie di piante (500 specie locale, 1000 specie di origine italiana e 3500 specie proveniente da vari continenti). Distrutto durante la seconda guerra mondiale, si ritrovò sul territorio francese nel 1947. Il sito fu restaurato nel 1976 da una associazione di diritto internazionale, la Chanousia. Il giardino e il suo museo presentano oggi più di 1000 specie ricostituite nei loro diversi ambienti.
Esso è aperto al pubblico dalle 9 alle 18 dall’inizio di luglio fino alla metà di settembre.
Maggiori informazioni : www.chanousia.org.
Il forte della Redoute ruinée, chiamato anche Forte di Traversette, era un forte di sorveglianza militare situato strategicamente su uno sperone roccioso a circa 2.400 metri di quota che dominava il colle del Piccolo San Bernardo. Il forte attuale venne costruito sulle rovine di un vecchio forte sardo, distrutto durante la rivoluzione francese, che diede il nome di redoute ruinée, letteralmente “ridotta in rovina”. Quando è stato costruito nel 1891, il forte fu occupato solo nel periodo estivo, ma fu poi occupato durante tutto l’anno. La sua posizione era un posto ideale per l’allenamento, nelle difficili condizioni di montagna.
Durante la seconda guerra mondiale, il forte passò dei notevoli momenti militari. Nel giugno del 1940, il forte fu eroicamente difeso dal settantesimo BAF (battaglione alpino di fortezza in francese), comandato dal tenente Desserteaux. Fu poi occupato dalle truppe italiane, poi tedesche, e liberato dopo aspri combattimenti nell’aprile del 1945.
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